Tutti guardano alle europee del 2024, ma i piani dell’ex ministra e la riscossa del Pd sono un colpo durissimo per il progetto di Azione e Italia Viva
Quando verrà completata la più volte annunciata fusione tra Italia Viva e Azione? Il ciclone Elly Schlein sta complicando non poco il progetto di Matteo Renzi e Carlo Calenda, usciti malconci dalle ultime regionali e in ulteriore calo negli ultimi sondaggi SWG. Mentre il nuovo Pd veleggia al 20%, il sedicente Terzo Polo scende al 7,5%.
Numeri che giustificano ampiamente i dubbi di Matteo Renzi, che a Rai Radio 1 ha candidamente detto: “Spero che il nuovo partito non sarà solamente con me e Calenda. Sappiamo benissimo di non bastare. Bisogna dare una casa ad un sacco di bella gente che magari in passato ha votato Pd, oppure che votava Forza Italia, ma non vuole votare Meloni o Salvini. Questa gente ha bisogno di una casa e sono convinto che, da qui alle prossime europee, la avrà”.
Le europee del 2024 rappresentano lo snodo fondamentale per tutte le parti in campo. Il Pd targato Schlein se l’è posto come deadline per ricomporre il campo del centrosinistra, la destra lo considera lo spartiacque per capire se il governo Meloni potrà continuare così o invece avrà bisogno di un robusto rimpasto e il Terzo Polo… perde i pezzi.
Europee 2024: Cateno De Luca prepara una lista con Moratti, Sgarbi e Mastella
Ha già la valigia in mano Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, l’asso calato dal dinamico duo Renzi-Calenda alle ultime regionali lombarde, per quella che si è rivelata una scelta fallimentare. Con un misero 9%, l’ex Sindaca di Milano è arrivata terza dietro Fontana e Majorino, senza nemmeno entrare in consiglio. E ora? Moratti pensa al futuro, che inevitabilmente passa per le europee 2024. Da tempo è in contatto con Cateno De Luca, che sta cercando di comporre una lista che federi alcuni soggetti minori, allo scopo di sommarne i voti per superare la soglia di sbarramento del 4%. Oltre alla madrina di San Patrignano, fanno parte del progetto ben 32 movimenti civici provenienti da 18 regioni, con alcuni nomi celebri come Vittorio Sgarbi e Clemente Mastella.
La scelta dell’ex ministra chiude ogni speranza di ricucire i rapporti con Calenda e Renzi, molto freddi fin dal flop elettorale. E’ una doccia gelata anche per chi, come Elena Bonetti, sperava di rinforzare il nascente Terzo Polo facendone il perno della componente centrista, grazie a un’abbondante iniezione di esponenti cattolici in travaso dal centrosinistra. In un delicato gioco di equilibri, il nuovo corso Dem sta tenendo insieme la riscossa della sinistra con la garanzia di un’adeguata rappresentanza del vasto universo cattolico. Da Pierluigi Castagnetti a Graziano Delrio, i più autorevoli esponenti dell’area sembrano ben lontani dall’idea di lasciare il Pd. Certo, il percorso di Elly Schlein è appena cominciato, ma già si pone come significativo ostacolo al tanto annunciato parto del Terzo Polo. Il rischio concreto è che la cicogna, lungamente attesa, finisca col non presentarsi mai. Come accade con le gravidanze isteriche.